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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2004

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GP di Germania 2004

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Mentre assistevo con vivo sollievo all’esito positivo del grave incidente occorso a Raikkonen, pensavo alla frequenza di cedimenti strutturali del tipo che, anche solo limitandoci alla corrente stagione agonistica, sono stati numerosi e qualcuno non privo di conseguenze spiacevoli.

Il “Teatrino TV Rai” ha espresso sinteticamente alcune considerazioni spesso contrastanti, mentre cercherò in questa sede di fornire alcuni spunti di riflessione tecnica, riservandomi ovviamente di approfondirli sul Forum o su altre sezioni del Sito che Luca Tuzzolo e Voi, cari Lettori, mi indicherete come più adatte.

Nella F.1 attuale si assiste ad un vero paradosso tecnologico di cui tutti sono colpevoli: i regolamenti nascono per dare un indirizzo normativo ai Costruttori con la filosofia della garanzia per il pilota e per gli addetti ai lavori, ma il progresso incessante aggira l’aspetto concettuale della normativa per sfidarla sul piano dell’interpretazione lessicale, ben diversa da quella concettuale.

Nello specifico, il limite di 600 Kg. riferito al mezzo è nato affinché le vetture non fossero troppo leggere e quindi avessero un peso effettivo utilizzato per la costruzione delle medesime.

Nella realtà invece, si costruiscono bolidi di poco più di 500 Kg. con oltre 900 Hp. a quasi 19.000 g/m usando a mo’ di zavorra la differenza.

Si snatura in tal modo le condizioni ispiratrici della norma e la leggerezza delle ali (specie le posteriori) sono impressionanti dato il carico, superiore alla tonnellata, che devono sopportare in considerazione anche della velocità ragguardevole e delle sollecitazioni derivanti dal percorso stradale e dalle vibrazioni che un propulsore provoca a tale regime di giri.

Ma il discorso vale anche per le sospensioni, lo stesso motore, insomma quelle parti essenziali del mezzo che garantiscono, assieme alla cellula di sopravvivenza, una certa sicurezza nelle condizioni di gara.

La situazione paradossale mi ricorda quella di un pilota di aereo superleggero che badasse alla sua sicurezza indossando un doppio paracadute, indipendentemente dalla tenuta generale del velivolo.

Personalmente tornerei alle slick ed alle minigonne, per la deportanza, imponendo un limite minimo di peso strutturale, il divieto di zavorra e prove tecnologiche su tutti gli elementi soggetti a sollecitazione statica e dinamica, oltre ovviamente ad un occhio di riguardo per la cellula di sopravvivenza.

Limiterei la superficie areale totale delle camere di scoppio, lasciando libero il numero dei cilindri, dato che il vero limite tecologico è dato dalla velocità lineare degli stantuffi.

Abolizione dei pit stop ed ovviamente carico di carburante sufficiente per l’intera gara, rabboccabile solo in caso di comprovato guasto.

Idem dicasi per il set di pneumatici col divieto di sostituirli durante la corsa, se non per forature o scoppi.

In pratica quello che avviene per le moto GP che non mi pare corrano rischi maggiori pur in gare velocissime e di grande valore tecnico-agonistico.

Venendo alla gara odierna, a parte l’assolo di Schumacher che poteva in parte essere disturbato da Raikkonen, conferma per le B.A.R. e Renault, pur su un circuito non particolarmente favorevole per il Team di Briatore, mentre Coulthard si dimostra timoroso come quasi sempre oggi.

Williams ancora a navigare alla ricerca di assetti guidabili e discreta crescita di altre Case fra cui una apprezzabile Jaguar Ford.

Barrichello non smentisce il suo ruolo di “comparsa” e spiace che un’ottima Ferrari si avvalga di un pilota decisamente modesto per la F.1 attuale.

Approfondiamo i temi? Sempre a disposizione. Cari saluti a tutti.

Fabrizio Pasquali

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