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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2004

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GP degli Stati Uniti 2004

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Non ho mai amato la pista di Indianapolis come ovale e, tanto meno, in questi ultimi anni con quel “pastrocchio” di adattamento da kartistica provinciale ad uso della F.1.

Ben altri sono i circuiti europei, ma anche americani, che meglio si prestano alla massima categoria dell’automobilismo agonistico.

Il fatto che anche una Minardi riesca ad andare a punti, malgrado la soddisfazione per la piccola e coraggiosa Casa italiana, la dice lunga sulle caratteristiche della pista che, inevitabilmente, provoca sfasature importanti, se non gravi incidenti come accaduto in questo 2004.

Anzitutto il lunghissimo tratto da percorrere alla massima velocità contrasta con gli attuali regolamenti che prevedono un unico motore per l’intero fine settimana: si mette a rischio il medesimo di rotture importanti che comprometterebbe la griglia di partenza.

Assurdo, dal punto di vista tecnico, l’accoppiamento del tratto kartistico con la parte velocissima: si deve caricare la vettura in modo insoddisfacente per entrambi i settori, con il pericolo che il “freno”, causato appunto dal carico alare, nel lungo tratto veloce sforzi il motore in modo anomalo, come se si percorresse un’autostrada a tavoletta e col freno a mano azionato…!

Con queste premesse, non vi è da meravigliarsi dell’incidente iniziale che, con i vari detriti lasciati, ha forse innescato le premesse per i successivi.

La magnifica partenza di Alonso viene infatti vanificata da una foratura che non può spiegarsi se non con la presenza in pista di qualcosa di anomalo: è andata bene al simpatico driver spagnolo che il cedimento è avvenuto al posteriore, altrimenti, non oso pensare a potenziali conseguenze.

Qualcosa di simile deve essere accaduto a Ralf Schumacher, anche se la pessima regia statunitense non è riuscita a fornire la ripresa dell’incidente se non nella sua fase finale.

L’organizzazione tutta si è inoltre dimostrata carente in tutte la fasi del G.P.: la squalifica di Montoya, a parte criteri di legittimità, è stata intempestiva al punto da essere contestatabile in quanto le decisioni di questo tipo devono essere trasmesse al Team entro un lasso di tempo che, in questo caso, è stato decisamente sforato.

Nel corso dell’incidente a Ralf, i soccorsi si sono dimostrati all’altezza del Terzo Mondo per tempestività, mettendo così a repentaglio anche la sicurezza degli altri piloti per il lungo permanere in pista del veicolo incidentato col povero Schumacher jr. ancora nell’abitacolo e per l’ingente quantità di frammenti sparpagliati ovunque e lasciati sul posto per alcuni giri.

Detto questo, non vi è molto da aggiungere sul fatto agonistico: le solite Ferrari a stravincere sulle B.A.R., le Renault rapide in partenza, ma certamente non all’altezza nel tratto veloce, le Williams ancora alla ricerca di un giusto assetto aerodinamico.

McLaren più affidabile probabilmente per le limitazioni adottate, ma i vari passaggi di Raikkonen ai box non mi hanno detto niente di buono.

Speriamo vivamente nella nuova vettura, ma soprattutto nel propulsore che ”deve” essere decisamente più potente, ferma ovviamente l’affidabilità.

Dovranno esserci naturalmente i necessari periodi di aggiustamento e messa a punto, ma il fatto che questi possano svolgersi durante il Campionato agonistico depone alla favore della validità dei collaudi, soprattutto per la stagione calda che mette veramente a prova i propulsori.

Staremo a vedere.

Nel frattempo, a tutti Voi un sincero augurio di buone vacanze.

Fabrizio Pasquali

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