C’è stato un momento ( prima del pit stop di Raikkonen ) che il Finlandese ha forse assaporato l’ebbrezza del Titolo Mondiale, ma, come tutti i sogni, è durato lo spazio di un battito d’ali, giusto l’acconto di quanto avrebbe potuto aspirare con un’altra vettura.

Sì, perché Kimi si è dimostrato il pilota più costante dell’intera Stagione agonistica, con qualche errore magari nel giro secco della qualifica, ma con un comportamento esemplare in tutte le gare.

E’ vero, non ha vinto, ma è come se il Titolo fosse suo per il “gap” che doveva pagare alla superiorità non solo di Ferrari, ma anche di Williams che risulta l’unico Team veramente sconfitto in questo 2003.

Affatto supportato da Coulthard, “Iceman”è andato avanti per la sua strada con perseveranza e con quella sua bella guida fluida che, come ho già ricordato, ci ricorda il miglior Hakkinen.

Splendido Kimi a battere i vari Montoya, Ralf Schumacher, Barrichello e gli astri emergenti quali Alonso e le Renault.

Alla fine quel suo secondo posto dietro il “Mostro tedesco” alla guida del “Mostro Ferrari” equivale non solo ad una vittoria ( morale ) personale, ma anche tecnica, di capacità, di qualità del “Pilota” inteso come colui che meglio di ogni altro sa spremere la vettura di cui è alla guida portandola dove è umanamente possibile.

Desidererei, a conclusione di questa sfortunata stagione McLaren, in vana attesa del Fantasma ( la MP 4/18 ) che non appariva, spesso beffeggiata da una Stampa becera sempre pronta a fare i conti in casa altrui ed a criticare, quando non gioire sulle disgrazie del prossimo, che rifletteste proprio su questo concetto.

Voglio ricordare al proposito un Grande del passato, quel pilota che sia Brabham che McLaren definirono il Migliore in assoluto, Stirling Moss, cinque volte Vicecampione del Mondo e portato come un’icona nello sport dei motori alla pari di un Nuvolari o di Fangio.

Ebbene, il giudizio tiene conto naturalmente dei risultati, ma relativi al mezzo tecnico a disposizione, per cui la differenza di soli due punti in una stagione agonistica fra Michael Schumacher e Kimi Raikkonen evidenziano chiaramente una indiscutibile superiorità del Pilota finlandese sul Tedesco.

Valutate la cosa: questo non vuole e non è un giudizio di parte, ma un ragionamento basato su tutte le componenti che concorrono a determinare una Classifica Piloti.

Anche se valutassimo la cosa in termini di coefficienti, potremmo, esagerando per difetto, dire che il punteggio è composto per il 50% dai valori della vettura e per il restante 50% da quelli del Pilota.

Una Classifica che tenesse conto di tale considerazione non potrebbe che vedere un Raikkonen al vertice del Mondiale ed è su tale lunghezza d’onda che va misurato un obbiettivo giudizio di merito.

La grande sconfitta rimane quindi Williams, con entrambi i Piloti incapaci di capitalizzare le notevoli doti del mezzo a disposizione ed in questo senso i sostenitori di Montoya e Ralf Schumacher avrebbero motivo di rimbrottare i propri pupilli.

La F.1 è uno sport difficile, dove le “sportellate” sono espressione di puerile incoscienza quando non nascondono una vera imperizia: i grandi Piloti sono un’altra cosa, e Kimi Raikkonen ha dimostrato di aver ben appreso la lezione e, conquistato l’iride vituale, di essere pronto ad accogliere quello reale.

La stagione è conclusa, ma il sottoscritto è sempre presente con Voi, Cari Amici, sul Forum nonché pronto a rispondere alle Vostre Mail che risultano sempre gradite.

Ogni bene a Tutti Voi, da

Fabrizio Pasquali