3.225.287 

dal 19/11/1999

START | Storia | Produzione | Clienti/Serie | Motori | Titolari | Società | Factory | Album | Albo d'Oro | Formula 1 | IndyCar | FE / XE | Altre categorie
Calendario | E-mail | Servizi | FanBox |

  

Biografiee-mailForum

Biografie

di Mattia Albera

Tony Trimmer

Pilota non Ufficiale

Nato a Maidenhead (Gran Bretagna) il 24 gennaio 1943

Tony Trimmer nacque a Maidenhead, nella regione del Kent (Gran Bretagna), il 24 gennaio 1943. Appassionato di Automobilismo Sportivo, in giovinezza Tony viaggia in giro per il Mondo dividendosi tra Russia, Australia e mari del sud. Assiste alla prima competizione automobilistica nella corsa di Goodwood nella domenica di Pasqua del 1962. Trimmer resta affascinato e prende la decisione di intraprendere la via delle gare sportive. All’inizio lavora in qualità di meccanico in varie officine britanniche, occupandosi della riparazione di vetture di Formula Ford e Formula 3. Acquista le prime vetture private da utilizzare in gare di salita nonostante alcuni debiti.

È tuta blu al Team Willment, poi lo assume Harry Stiller, quindi lo cattura Frank Williams. E quando Trimmer viene a sapere che Ikuzawa ha polverizzato una Brabham-Ford BT-21, scatta. Acquista e fonde il rottame con materiale di risulta e realizza una monoposto di Formula Ford spendendo ottanta sterline. Poi parte alla volta di Brands Hatch. È quarto. Allora Frank Williams gli strappa una promessa: «Io ti aiuto a correre, tu però continui a lavorare». Nel 1969, con una Titan Mk4di Formula Ford, Trimmer è secondo nelle due serie europee e in quella nazionale. Basta. Sorry, Frank, mai più chiavi inglesi. Williams è furibondo. Peggio. Gli dà del matto. Intanto Trimmer pare inarrestabile. Si lancia in Formula 3 sfidando James Hunt, futuro Campione del Mondo iridato in Formula l.

Ma Tony non può saperlo sei anni in anticipo, così lo castiga ben bene. Sui giornali a inizio 1970 vede la foto di una vecchia Lotus 59 che vola prima di distruggersi: «La compro» - esclama il resuscitatore. E la sua Squadra gli affida pure una Brabham-Ford BT-28. È un trionfo. Si aggiudica sotto gli occhi dei manager della Formula l il prestigiosissimo Gran Premio di Montecarlo di Formula 3, poi vince il Titolo iridato Shell V MotorSport Formula 3. A fine anno il telefono squilla: la Scuderia Lotus lo vuole in Sudamerica per la Temporada.

Tony Trimmer procede a freccia alzata in quarta corsia puntando il casello su cui sta scritto “Formula 1”. Lo dice Colin Chapman.E alla Corsa dei Campioni 1971 – gara non valida per il Mondiale – Tony debutta in Formula l con quella Lotus-Ford 72 che fu del compianto Jochen Rindt, Campione del Mondo 1970 a titolo postumo. Un ritiro, poi tante disillusioni.

Nel 1972 Trimmer torna in Formula 3, ma la Lotus 73 è un disastro. A Montecarlo, nel Gran Premio di Formula 3, chiede aiuto al grande Chapman.Il genio guarda severo quel aborto di monoposto. Ci pensa su e sparisce. Torna con due gomme e gli dice: «Sono le anteriori della Lotus Fl. Montale dietro. Domani vinci tu». In gara sotto la pioggia la rimonta di Trimmer è strepitosa,fino a una collisione alla curva Mirabeau. Poi un altro recupero da urlo. Il leader Patrick Depailler è in vista, ma la bandiera a scacchi stoppa tutto. Il resto dell’anno non va per il verso giusto. Angariato alla Lotus da Peter Warr, Trimmer pianta tutto. L’unica soddisfazione è la chiamata di Frank Williams per la Corsa dei Campioni. Tony tocca il cielo con un dito:«Sei in griglia di partenza con il cuore a mille aspettando il via. Speri che tutto finisca presto, ma nell’intimo sogni che non finisca mai». Quarto al traguardo, niente male. Ma nient’altro.

Il pilota britannico partecipa al Campionato di Formula Atlantic in America. Nella Categoria Formula 5000, Trimmer acquistò un telaio Connew dall’uomo d’affari svizzero Pierre Soukry partecipando al alcune corse.

Nel 1975 lo chiama in Formula 1 la Squadra giapponese Makis. La monoposto ha già spezzato gambe e carriera a Ganley, ma Trimmer ci prova. Non ha quasi niente da perdere. Solo la vita. In prova a Zeltweg (Austria) la sospensione buca la monoscocca. Al Nürburgring, è lanciato nel giro della morte per qualificarsi, ma la sospensione posteriore finisce a cavallo del motore. A Monza idem. In tre qualifiche, la Maki accusa 26 cedimenti strutturali e Tony riceve il premio GPDA quale pilota più coraggioso.

In seguito, Trimmer tenta l’ingresso in Formula 1 nel Gran Premio del Giappone 1976, disputato sul circuito del Mont Fuji, al volante di un Ensign-Ford Cosworth privata, ma manca la Qualificazione.

L’anno seguente Trimmer ha contatti con la piccola Squadra giapponese Makis, e insieme al pilota Hiroshi Fukida, partecipa alle Qualifiche in Giappone. La nuova monoposto stavolta ha un abitacolo troppo stretto e un meccanico l’allarga tirando martellate. Il Team Boss della Squadra Shadow Don Nichols prende Tony da parte: «Lascia stare, ti vai a far male. Ti do io un muletto per correre». Ma la Maki non concede la liberatoria. E con quel catorcio lui non si qualifica.

Il 1977 è tutto o la va o la spacca. Con una Surtees TS19 di Formula 1,Trimmer trionfa nella serie Shellsport, vincendo cinque gare. L’anno dopo il Team Malchester Racing gli acquista una gloriosa McLaren-Ford Cosworth M23, con la quale all’International Trophy a Silverstone è 3° sotto l’uragano, correndo contro l’italo-americano Mario Andretti, il brasiliano Emerson Fittipaldi, lo svedese Ronnie Peterson, il britannico James Hunt e il francese Patrick Depailler...Ma non ci sono soldi per tutta la Stagione dell’Aurora AFX, la Formula 1 inglese di serie B: solo per metà. Potrebbe bastare, ma vincendo sempre. Togliendosi i gelati di bocca, trionfa a Oulton Park, Brands Hatch, Snetterton, Zandvoort e Thruxton: il Titolo Iridato è suo, stracciando ex rookie del mondiale quali Evans, Edwards, De Villota, Lees e Pilette. A 35 anni gli resta da sparare un solo colpo. Il Gran Premio d’Inghilterra a Brands Hatch, dove Trimmer è reuccio. E se riesce a eguagliare i tempi della gara Aurora, Tony entra in griglia di partenza. Adesso o mai più. Ma la sua McLaren n°40 gira tre secondi più lenta del solito. Lui scende, la guarda, ripensa a Chapman e ha un’idea. Le gomme. Basta togliere quel set di legno e montare un treno usato nella serie Aurora. Mentre lo fa, un noto personaggio lo vede e gli dice: «Se solo ci provi, ti faccio togliere la licenza». Zaini a terra. Tony Trimmer non riuscirà mai a prendere il via a un Gran Premio iridato.

Nel 1980 John Jordan rileva il materiale della gloriosa BRM per correre nella serie Aurora e lui si offre come pilota. È un’altra catastrofe, ma ormai cosa importa? Il 1° aprile 1983 a Oulton Park, Trimmer ritira al 1° giro l’antidiluviana P207con la pressione dell’olio a zero. Dopo più di mezzo secolo, quella è l’ultima gara ufficiale di una BRM Formula l.

A sorpresa, durante la Stagione 1989, Trimmer riappare sulla scena delle competizioni automobilistiche prendendo parte al Campionato britannico di Formula 3000 alla guida di una Brabham-Ford BT58 partecipando al alcune prove. Il pilota Maidenhead ha partecipato alle competizioni “BOSS Series” riservate alle monoposto storiche e al Campionato britannico Gran Turismo.

Tony Trimmer un posto nella Storia comunque l’avrà. E diventa il principe degli shakedown. Quando mettono in pista le nuove monoposto Tyrrell, Williams ed Ecclestone lo chiamano spesso. Perché lui è un bravo tester, dopotutto. Adesso, a 64 anni, rinnova ancora la licenza di pilota. Perché non si è mai ritirato dalle corse, Tony Trimmer. No, non si sente una vecchia gloria. Quando può, si cala nell’abitacolo di una Lola di Formula 5000 o di una Formula 1 d’antan per una gara club qua e là. «Io che ho guidato per i giapponesi della Maki, alla chiamata della Super Aguri risponderei immediatamente»- puntualizza ironico, ma con la pupilla che brilla d’un barlume deliziosamente folle. In tutta la sua lunga Carriera, il pilota britannico ha condotto in pista in prova e in gara ben ventitré monoposto di Formula 1: Arrows, Brabham, BRM, Connew, Fittipaldi, Iso, Lotus, Maki, March, McLaren, Politoys, Safir, Surtees, Tyrrell e Williams. Trimmer può vantare di aver gareggiato o girato in collaudi per quindici differenti Team.

LA CARRIERA IN FORMULA 1

Debutto: Gran Premio di Gran Bretagna 1978 su McLaren-Ford

Ultima gara: Gran Premio di Gran Bretagna 1978 su McLaren-Ford

 

GALLERIA IMMAGINI