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Biografie

di Mattia Albera

Alain Prost

Pilota Ufficiale

Campione del Mondo 1985 – 1986 – 1989 – 1993

Nato a Saint Chamond (Francia) il 24 febbraio 1955

Dopo Michael Schumacher e Juan-Manuel Fangio, il più grande, stando ai numeri: quattro Titoli Mondiali (1985, 1986 e 1989 con il Team McLaren, 1993 con la Squadra Williams), 199 Gran Premi disputati dal 1980 al 1993, primatista assoluto di vittorie (ben 51 nell’arco di 13 anni con una media di 4 vittorie circa all’anno) fino ai recenti Record di Michael Schumacher. Impetuoso fino al rischio nei primi anni, preciso calcolatore più avanti, Alain Prost detto “il Professore” fu sempre un pilota vincente. “Magic” Ayrton Senna o Nigel Mansell “Il Leone d’Inghilterra” potevano essergli superiori nella lotta per la Pole Position, ma la sua intelligente strategia di gara lo metteva sul piano di piloti leggendari del calibro di Juan-Manuel Fangio e Jackie Stewart.

Alain Prost nasce a Lorette, nei pressi di Saint Chamond nel dipartimento della Loira, il 24 febbraio 1955. Il giovane Alain guida con uno stile tutto suo sin dalla prima volta in cui salì su un Kart nel 1972, con una leggerezza quando delicatezza sul pedale del freno impressionante. In Francia, il giovane Alain si distingue presto da tutti gli altri piloti per il suo stile di guida irruente e preciso. Prost conquista il Titolo “Pilota Elf 1975” messo in palio dalla celebre azienda fornitrice di carburante. Da quel momento, Prost diventa pupillo della Elf e, in seguito, della Renault. La Francia, dopo i lontani successi negli anni Cinquanta del celebre Maurice Trintignant, è da anni a digiuno di grandi vittorie. Alain Prost potrebbe rappresentare la carta vincente per un riscatto tutto francese nell’Automobilismo Mondiale. Subito dopo, grazie all’appoggio economico della Elf, Prost diventa Campione di Francia (1976) e d’Europa (1977) di Formula Renault. Il pilota francese passa successivamente alla Formula 3 dove ottiene nel 1978 il Titolo di Campione di Francia e, l’anno successivo, il Titolo di Campione d’Europa.

Nel 1980 Prost si rende protagonista di un passaggio diretto dalla Formula 3 alla Formula 1. Il giovane Alain Prost si era guadagnato la stima della Squadra McLaren nel novembre 1979 quando, provando sul circuito di Paul Ricard, aveva subito girato mezzo secondo più veloce dell’esperto pilota inglese John Watson, prima guida McLaren. Alain Prost fece registrare il suo debutto in Formula 1 al Gran Premio d’Argentina 1980, disputato sul circuito di Buenos Aires, al volante di una McLaren-Ford M29. Ron Dennis e Teddy Mayer, Direttori della McLaren, intuiscono sin da subito le potenzialità del grande pilota francese e non esitarono ad offrirgli un contratto. Al suo debutto in Formula 1 Prost conferma le grandi potenzialità che erano emerse nelle categorie precedenti piazzandosi in sesta posizione (in zona punti) alla sua prima gara. La sera della gara festeggiò in un ristorante insieme ad un gruppo di giornalisti francesi. La Stagione 1980 prosegue alternando grandi risultati a deludenti prestazioni. Principalmente per colpa della monoposto e della gestione della Squadra (proprio in quel periodo Ron Dennis stava cercando di rilevare la McLaren per lanciare il suo grande progetto denominato “McLaren Project Four”). Alain Prost è vittima di un grave incidente durante le Prove del Gran Premio del Sudafrica, dove si frattura il polso sinistro ed è costretto a saltare due gare, sostituito dal giovane pilota inglese Stephen South. I suoi commenti in seguito all’incidente sono pesanti. Prost rompe un contratto biennale e si trasferisce alle Renault. Sarebbe tornato poi a raccogliere i frutti di un seme che in fin dei conti aveva cominciato lui a gettare. Stava nascendo la McLaren International, il Team che avrebbe dominato la Formula 1 negli anni Ottanta/Novanta.

Nel 1981 Alain Prost passa alla Renault firmando un contratto di tre anni. Dopo due anni di rodaggio, Prost è pronto a puntare al Titolo Mondiale nel 1983. La vettura è veloce ma ancora non abbastanza affidabile. Puntare al Titolo non vuol dire sognare. Soltanto il compagno di squadra René Arnoux e il pilota della Brabham-BMW Nelson Piquet provano a mettergli i bastoni tra le ruote. L’assegnazione del Titolo Mondiale si decide all’ultima gara in Sudafrica, sul circuito di Kyalami. La Renault è certa di vincere ma alla fine, sorprendentemente, Piquet riesce a dare la zampata finale andando a vincere il secondo Titolo Mondiale beffando i due piloti Renault. Prost è deluso e amareggiato. A causa della cattiva gestione della Squadra, il pilota francese ha perso un Titolo sicuro. Frustato dalla convivenza con Arnoux, Prost decide di tornare alla McLaren, in potenziale crescita tecnica.

Nel 1984 Alain Prost torna alla McLaren, la Scuderia che lo aveva lanciato in Formula 1 quattro anni prima. La nuova vettura, la McLaren-TAG Porsche Mp4/2, progettata dal formidabile ingegnere inglese John Barnard, è veloce, affidabile e limitata nei consumi di carburante. Al suo fianco il veterano ed esperto pilota austriaco Niki Lauda, due volte Campione del Mondo di Formula 1 (1975 – 1977) e punto di riferimento per il giovane francese. Alain Prost ha imparato molto osservando Niki Lauda: nelle traiettorie, nello stile di guida, negli assetti della vettura, nell’impostazione tattica della gara, eccetera.

Lauda e Prost dominano ferocemente la Stagione di Formula 1 1984 e il Mondo assiste con emozione al duello tra “il computer austriaco” e “l’allievo”. L’assegnazione del Titolo Mondiale si decide all’ultima gara in Portogallo, sul circuito dell’Estoril. Prost è nervoso ma riesce ad aggiudicarsi la Pole Position. Lauda è molto indietro e staccato. Al via Prost s’invola al comando cercando di strappare il Titolo a Lauda. Ma il pilota austriaco rimonta brillantemente e termina la gara al secondo posto. È Campione del Mondo. Le McLaren sfrecciano in parata sul traguardo: è stata una Stagione indimenticabile, con 12 vittorie su 16 gare. Per Lauda è il terzo Titolo Mondiale dopo quelli conquistati con la Ferrari. Per Prost si tratta della seconda delusione consecutiva. Sul podio Niki e Alain si stringono e si scambiano sorrisi. Prost non ha vinto, ma Lauda elogia il brillante rivale francese. Ma poteva essere Prost a vincere il Titolo Mondiale: il fatto accadde al Gran Premio di Monaco, una memorabile quanto bagnata gara disputata sul circuito di Montecarlo. Il Direttore di gara Jacky Ickx abbassò la bandiera a scacchi e bandiera rossa al 31° giro decretando vincitore il francese Alain Prost (McLaren-TAG Porsche) davanti al giovane brasiliano Ayrton Senna (Toleman-Hart). L’abbinamento contemporaneo delle due bandiere fu ritenuto irregolare. I sospetti su un presunto favoritismo a Prost stavano nel fatto che Ickx era legato alla Porsche, la stessa fornitrice di motori sulla McLaren del pilota francese. Se Ickx non avesse interrotto la gara, il Gran Premio di Montecarlo sarebbe certamente finito nelle mani di Senna con Prost secondo. E a fine anno, quei 6 punti del secondo posto avrebbero fatto la differenza anziché i 4,5 della vittoria, permettendo ad Alain Prost di vincere il Campionato davanti al compagno di Squadra Niki Lauda. Il “Professore” avrebbe raggiunto il grande Juan-Manuel Fangio a quota cinque Titoli Mondiali. Ma questa è un’altra Storia… Nonostante quest’ultima cocente delusione, per Alain l’orizzonte sembra più che roseo.

Altri si sarebbero demoralizzati, ma non un vero Campione come Alain Prost. Nel 1985, dopo un bel duello con il pilota italiano della Ferrari Michele Alboreto, il pilota transalpino riesce ad aggiudicarsi il primo Titolo Mondiale della Carriera addirittura con due gare d’anticipo. Ma, lentamente, la concorrenza sta recuperando e la McLaren perde lentamente competitività. La Williams motorizzata Honda, per esempio, sta cominciando a raccogliere i primi frutti del duro lavoro. E nel 1986 le vetture di Grove diventano le macchine da battere in pista. Nelson Piquet e Nigel Mansell, alfieri della Williams, complice l’assenza forzata di Frank Williams, si danno feroce battaglia fino alla fine della Stagione. Alain Prost, con una McLaren in calo di competitività, riesce a mantenersi in lotta sino all’ultima gara. Pochi però vedono nel pilota francese il nuovo Campione del Mondo. L’uomo Prost sta attraversando un momento difficile. Suo fratello Daniel è morto di cancro alla vigilia del Gran Premio del Portogallo, e Alain va in pista con un pensiero rivolto alla famiglia più che al Titolo. Il Mondiale di Formula 1 1986 si decide all’ultima gara in Australia, sul circuito cittadino di Adelaide. Mansell è in vantaggio su Piquet e Prost. Il leone inglese prende il comando della gara e sembra involarsi verso una vittoria sicura e con essa il Titolo Mondiale. A metà gara scoppia una gomma sul velocissimo rettilineo di Adelaide. Mansell è costretto ad un clamoroso ritiro. Prost si trova al comando davanti a Piquet. Chi dei due arriva davanti è Campione del Mondo. Ma il computer della McLaren di Alain Prost segnala la mancanza di benzina per gli ultimi giri della corsa. Se Prost si sarebbe ritirato avrebbe perso il Titolo a favore di Piquet. Ma Alain si disse “il computer non funziona”. Infatti Prost proseguì nella sua cavalcata sfrecciando primo al traguardo sotto la bandiera a scacchi: è Campione del Mondo per la seconda volta consecutiva. Fu il primo pilota a vincere due Campionati del Mondo consecutivi, dopo i successi di Jack Brabham nel 1959 e nel 1960. Nel dopogara i tecnici McLaren analizzarono il computer di bordo della vettura di Prost e si scoprì che era guasto…Prost aveva ragione. È chiaro perché adesso lo chiamano “il Professore”?

La competitività della Williams e l’assenza dell’ingegnere John Barnard relegarono Prost al quarto posto nel 1987, ma le sue tre vittorie della Stagione (Brasile, Belgio e Portogallo) gli permettono di totalizzare 28 vittorie nei Gran Premi e di battere lo storico record di Stewart.

Con l’arrivo di Ayrton Senna al posto di Stefan Johansson e dei motori Honda alla McLaren nel 1988, Prost trova in Senna un degno avversario. Guidano una macchina veloce e affidabile, la McLaren-Honda V6 Turbo Mp4/4, macchina bassa e affusolata progettata da Gordon Murray e Steve Nichols, e sono assistiti da un team preparatissimo. Il formidabile duo domina la Stagione vincendo 15 gare su 16. Iniziò la rivalità con il pilota brasiliano che aveva precedentemente “incontrato” nel Gran Premio di Monaco 1984. Tra Ayrton Senna e Alain Prost nasce una fortissima competizione che caratterizzerà le annate a seguire. Prost sfodera la sua classe come pilota ma nulla può contro la grinta e il coraggio di Senna. Alain disputa un eccellente prima parte di Campionato con tre vittorie su quattro gare disputate. Ma Senna recupera in estate e vince quattro gare consecutive. Agli altri, Mansell, Piquet, Berger, Alboreto, non restano che correre per il terzo posto. In estate Senna diventa re assoluto. Infila quattro vittorie consecutive in Inghilterra, Germania, Ungheria e Belgio e prende la testa della Classifica Piloti. Il francese schiuma rabbia. In Ungheria supera alla prima curva il rivale brasiliano che però torna subito sotto e lo beffa. Dopo la clamorosa doppietta Ferrari a Monza, dove Senna e Prost sono costretti al ritiro, mancano quattro gare all’assegnazione del Titolo. Senna ha una leggera flessione, Prost implacabile ne approfitta. La gara che può decidere il Titolo Piloti è il Gran Premio del Giappone sulla difficile pista di Suzuka. Prost è al comando del Mondiale di poco davanti a Senna. Se Senna vince e Prost arriva secondo il brasiliano è Campione del Mondo grazie al Regolamento degli scarti sul punteggio finale. E a Suzuka Senna parte naturalmente in Pole Position. Al via il motore ha serie difficoltà ad avviarsi, procede a singhiozzo: Ayrton viene sfilato da metà gruppo ma riesce finalmente a partire. Alain Prost si è portato al comando tallonato da Berger. Il “Professore” non crede a quello che vede: il brasiliano è dietro e davanti ha pista libera. Dalla dodicesima posizione inizia la rimonta di Senna a suon di sorpassi come era accaduto nella prima gara in Brasile. Prost è sempre al comando ma non sembra andare in fuga. La pista iniziò a piovigginare, situazione ideale per Senna che nel frattempo si è portato in seconda posizione. A metà della corsa Senna ha ormai raggiunto Prost. Sul rettilineo di partenza parte l’attacco: Senna è dietro, Prost ha una macchina da doppiare. Superare sembra impossibile, ma c’è uno spazio molto stretto tra la macchina di Prost e il muretto. Senna si infila e riesce a sorpassare Prost andando a vincere la gara. Prost si aggiudica il Titolo di Vicecampione del Mondo da dall’arrivo di Senna sembra scontento della sua situazione alla McLaren.

Dopo la beffa di Suzuka, Alain Prost comincia la nuova Stagione di Formula 1 1989 con fieri propositi di rivincita. Tra Alain e Ayrton esiste un patto stipulato da ormai molto tempo. Data la superiorità delle loro McLaren-Honda l’imperativo è non attaccarsi alla prima curva per non compromettere gravemente la gara di ciascuno. A Imola, in prima fila ci sono come al solito Senna e Prost. Al via il “Professore” parte meglio beffando il compagno di squadra. Ayrton si accoda ad Alain e gli resta in scia. Dopo il curvone del Tamburello, Senna esce di scia e affianca Prost. Alla prima vera curva, la Tosa, Senna infrange il patto con Prost e riprende il comando, andando a vincere la gara. Il “Professore”, sconfitto, è furibondo. Dal canto suo, Senna ritiene che l’attacco al compagno di Squadra sia stato effettuato in rettilineo e non alla prima curva. Pertanto, non avrebbe in nessun modo infranto il patto. La versione di Prost è tutt’altro che identica. Risultato: Prost non si fida più di Senna. Senna non si fida più di Prost. Ron Dennis si trova nella difficile situazione di gestire una Squadra con i nervi tesi, tantochè Alain Prost inizia guardarsi attorno e viene contattato ben presto dalla Scuderia Ferrari. Prost annuncia il divorzio dalla McLaren alla vigilia del Gran Premio di Francia. Alain utilizza una nuova tattica per battere Ayrton Senna: fa uso della stampa per mandare “frecciate” al compagno di Squadra. Minimizza le vittorie del brasiliano, lo critica pesantemente e si lamenta dei favoritismi di Squadra. Senna cede alla trappola e cade in crisi profonda. Prost approfitta del periodo nero di Senna e vince tre gare consecutive in estate. La rivalità tra Senna e Prost è dichiarata, si affrontano in gara in gara con rabbia sempre più crescente. Prost approfitta dei guai tecnici di Senna a centro Campionato e recupera punti. Senna, complice un duello più psichico che fisico, alterna grandi vittorie a ritiri clamorosi. Prost è meno brillante, ma non sbaglia quasi mai. Il verdetto finale si decide ancora una volta in Giappone, sulla pista di Suzuka. Senna è obbligato a vincere la ultime due gare per sperare ancora nel Titolo. A Suzuka, in prima fila ci sono ancora una volta Senna e Prost. Il “Professore” azzecca una partenza migliore del brasiliano e va al comando. Prost monta una guardia feroce. Senna gli si accoda e lo tallona da vicino. A sei giri dal termine Senna tenta un attacco a Prost alla chicane. Il francese chiude, le due McLaren si tamponano e restano “incastrate” all’esterno della chicane. In seguito, dai replay in tv si constaterà che la manovra di Senna era corretta, e che era stato Prost a provocare l’incidente tra le due vetture. Ma restiamo a Suzuka. Prost si slaccia le cinture: è Campione del Mondo. Ma Senna è Senna e non si arrende. Torna in pista e ripara il musetto danneggiato ai box. In testa alla corsa c’è il senese Alessandro Nannini (Benetton-Ford) e Senna colma velocemente il gap che lo separa dal pilota italiano. In poco tempo, Senna pressa Nannini e lo sorpassa alla solita chicane. È al comando della gara. Solo pochi minuti fa, il Mondiale sembrava nelle mani di Prost. La grinta e la tenacia di Senna glielo stanno portando via. Senna sfreccia per primo sotto il traguardo e con questo risultato può giocarsi il Titolo all’ultima gara in Australia, sulla pista di Adelaide. Ma nel dopo-gara, dal paddock girano strane voci. Poco dopo l’arrivo ai box, l’entusiasmo generale è gelato da un terrificante comunicato della FIA: Ayrton Senna è squalificato. Per tornare in pista dopo l’incidente con Prost, Senna ha dovuto tagliato la chicane, fatto di per se non regolare. Il Titolo Piloti, il terzo della sua carriera, va ad Alain Prost. Un Titolo meritato ma arroventato dalle polemiche. Ayrton Senna passa da un attimo dal delirio per l’impresa allo sconforto più totale. Senna attacca il Presidente della FIA, Jean-Marie Balestre, e lo accusa di aver ordito un complotto per favorire il connazionale Prost. Il francese ha firmato un contratto biennale per la Scuderia Ferrari. Lascia la McLaren, Scuderia che lo ha lanciato e con la quale ha vinto tre Titoli Mondiali.

Quando arriva alla Ferrari, nel 1990, Alain Prost ha 35 anni ed è meticoloso nella preparazione della vettura fino a spazientire i tecnici, attento a procurarsi sempre il massimo delle possibilità e poi pronto e deciso nel vibrare zampate micidiali al momento giusto senza esporsi a rischi scriteriati. Enzo Ferrari lo riteneva “uno dei più bravi piloti del dopoguerra: ha la serietà, lo stile, la velocità dell'asso”. Ma il Drake di Maranello morì nel 1988, prima di poterlo avere in Squadra. Due anni dopo la sua scomparsa, Prost, con 5 vittorie, porta la Ferrari 640 a un passo dal Titolo Mondiale, che gli sfugge anche per gli estri improvvisi del compagno di Squadra Nigel Mansell, che non lo aiuta affatto, anzi, lo ostacola spingendolo con la vettura contro il muretto dei box nel Gran Premio del Portogallo. In Giappone viene spedito fuori pista da Senna alla prima curva. Il brasiliano compie questa manovra suicida per vendicarsi del fatto dell’anno prima. Le polemiche e i litigi verbali che seguono sono delle più feroci. Per Prost e per la Ferrari sfuma l’occasione del Titolo Mondiale.

Nel Campionato del Mondo di Formula 1 1991 il duello annunciato è ancora una volta quello tra Senna e Prost. Senna domina le prime quattro gare mentre Prost annaspa con una Ferrari in crisi tecnica e sportiva. A secco di successi per la scarsa competitività della vettura e i litigi con il Direttore Sportivo Cesare Fiorio, Prost dichiarò alla Stampa che la Ferrari aveva “la guidabilità di un Tir” e fu licenziato dopo continue polemiche con la stampa italiana.

Prost decide di prendersi il 1992 come anno sabbatico. Quando viene a sapere che Nigel Mansell è sul punto di lasciare il Team Williams, porta a buon fine la più azzardata delle sue mosse: intuisce che la Williams-Renault FW15C sarebbe stata l’auto da battere nella Stagione 1993. Appoggiato dalla Elf e dalla Renault firma un contratto per un solo anno con la Scuderia di Grove, con una clausola che poneva il veto dell’arrivo di Senna nel Team finché lui sarebbe stato lì.

Nel Campionato del Mondo di Formula 1 1993, Ayrton Senna si batte valorosamente con una McLaren-Ford Mp4/8 tecnicamente inferiore e vince cinque gare, ma è il vecchio rivale a trionfale nel Campionato Piloti, conquistando il Titolo Mondiale in Portogallo davanti a Senna e Hill grazie a sette successi in pista (Sudafrica, San Marino, Spagna, Canada, Francia, Gran Bretagna, Germania). Con quattro Titoli Mondiale conquistati in carriera, il “Professore” annuncia il proprio ritiro definitivo dalle corse in una malinconica conferenza stampa. Prost può ritenersi soddisfatto della sua lunga e gloriosa carriera. Decide di appendere il casco al chiodo: definitivamente.

Ron Dennis fece una potenziale offerta ad Alain Prost per proseguire la sua attività in Formula 1 presso il Team McLaren, Squadra che lo ha lanciato all’inizio della sua lunga Carriera. Dopo un inverno ricco di incertezze, nel marzo 1994 Prost accettò di guidare la nuova McLaren-Peugeot Mp4/9 in un breve Test sul circuito di Estoril in Portogallo. Ma il francese non tornò sui suoi passi e confermò i suoi propositi di ritiro. Una decisione che non produsse rimpianti in Alain. Nel 1994, il rivale di sempre Ayrton Senna morì in un terribile incidente nel Gran Premio di San Marino sul circuito di Imola. Prima della partenza della corsa, Ayrton aveva registrato un messaggio audio indirizzato Alain per la TV francese: “Ciao Alain, mi manchi tanto e ti mando un caro saluto”. La scomparsa del pilota brasiliano porterà Alain Prost a prendere un’importante decisione: per onorare la figura umana e sportiva di Senna, Prost non guiderà mai più una vettura di Formula 1 in gara. Una promessa ancora oggi mantenuta.

Nel biennio 1995/96, Alain Prost divenne consulente tecnico e sportivo presso il Team McLaren, proseguendo la sua lunga collaborazione con la Squadra di Ron Dennis. Il pilota francese si occupò di svolgere i Test in pista con i modelli McLaren-Mercedes Mp4/10 e Mp4/11. L’apporto di Prost si fece sentire soprattutto nel campo della preparazione della tattica di rifornimento per le gare. Dopo il grave incidente occorso a Mika Hakkinen durante le Prove del Gran Premio d’Australia 1995 ad Adelaide, il pilota finlandese trascorse un lungo periodo di convalescenza lontano dai circuiti. In un primo momento, Prost fu incaricato di prendere il posto di Hakkinen (al volante della monoposto titolare) qualora il pilota finlandese non fosse riuscito a recuperare la forma fisica in tempo per la prima corsa della Stagione 1996 in Australia. Ma Mika riuscì prodigiosamente a tornare in pista, e Alain dovette farsi da parte. Prost ha dato importanti lezioni di guida e di tattica di corsa ai piloti titolari Mika Hakkinen e David Coulthard. Il bagaglio tecnico messo a disposizione dal pilota francese ha consentito al pilota finlandese di laurearsi Campione del Mondo al termine della Stagione 1998.

In pochi sanno, però, il fatto che Alain Prost sarebbe dovuto tornare in pista di nuovo presso la Scuderia Ferrari a fianco del pilota tedesco Michael Schumacher (due volte Campione del Mondo di Formula 1 1994/95), appena approdato alla Ferrari dopo i successi con la Squadra anglo-italiana Benetton. L’ingaggio di Prost, favorito dalle amicizie con il Direttore Sportivo Jean Todt, sarebbe stato finalizzato ad aiutare Schumacher a vincere il suo primo Titolo Mondiale con la Ferrari nella Stagione 1996. La Storia non sapremo mai come sarebbe andata a finire…

Nel 1997, Prost ha rilevato come Team Manager la Squadra di Formula 1 Ligier, divenuta Prost Grand Prix. Un sogno, quello di diventare costruttore, cullato da lungo tempo. Ma per la Scuderia Prost i risultati non sono mai arrivati. Dopo un eccellente avvio nel 1997, la Squadra non si è mai dimostrata competitiva con il motore Peugeot. Bloccata da debiti finanziari, la Squadra è stata dichiarata fallita al termine della Stagione di Formula 1 2001. Un grave smacco per il “Professore”, eccellente pilota di Formula 1 ma non altrettanto come Costruttore.

Attualmente, il grande Alain Prost resta nel orbita dell’Automobilismo. Ha pilotato diverse vetture Rally in competizioni sportive e segue la carriera del figlio Nicolas Prost, futuro pilota che vuole seguire le celebri orme paterne.

LA CARRIERA IN FORMULA 1

Debutto: Gran Premio d’Argentina 1980 (Buenos Aires) su McLaren-Ford M29

Ultima gara: Gran Premio d’Australia 1993 (Adelaide) su Williams-Renault FW15D

Titoli iridati: 4 (1985, 1986, 1989 e 1993)

 
GP disputati  199 Stagioni  13
Pole Position  33 Giri Più Veloci  41
Punti  798,5 (768,5)*    

Piazzamenti a punti

 51   35   20   10   5   7       

CAMPIONATO DEL MONDO DI F.1

Anno

Team GP PP GPV Vittorie Posizione finale

Punti

 1980 

 McLaren-Ford M29/M30  11      

 16° 

 5 

 1981 

 Renault RE20B/RE30  15  2  1  3

 5° 

 43 

 1982 

 Renault RE30B  16  5  4  2

 4° 

 34 

 1983 

 Renault RE30C/RE40  15  3  3  4

 2° 

 57 

 1984 

 McLaren-TAG Porsche MP4/2  16  3  3  7

 2° 

 71.5 

 1985 

 McLaren-TAG Porsche MP4/2B  16  2  5  5

 1° 

 73 (76)* 

 1986 

 McLaren-TAG Porsche MP4/2C  16  1  2  4

 1° 

 72 (74)* 

 1987 

 McLaren-TAG Porsche MP4/3  16    2  3

 4° 

 46 

 1988 

 McLaren-Honda MP4/4  16  2  7  7

 2° 

 87 (105)* 

 1989 

 McLaren-Honda MP4/5  16  2  5  4

 1° 

 76 (81)* 

 1990 

 Ferrari 641/641-2  16    2  5

 2° 

 71 (73)* 

 1991 

 Ferrari 642/643  14    1  

 5° 

 34 

 1993 

 Williams-Renault FW15D  16  13  6  7

 1° 

 99 

* Fuori dalla parentesi i punti ritenuti validi ai fini iridati

 

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