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Biografie

di Mattia Albera

Oggi morì Ayrton Senna

David Coulthard

Pilota Ufficiale

Nato a Twynholm (Scozia) il 27 marzo 1971

David Coulthard (Dave per tutti) è nato a Twynholm, Regione scozzese di Dumfries, il 27 marzo 1971. Ha esordito con il karting vincendo per due volte, nel 1983 e nel 1985, il Titolo Juniores scozzese. Dall’anno seguente, per tre Stagioni di fila, si è confermato Campione Nazionale in assoluto.

Nel 1989 Coulthard è passato alle monoposto con la Formula Ford 1600 (categoria dove militava anche il grande pilota brasiliano Ayrton Senna); e subito è diventato Campione britannico junior. L’anno successivo David si è impegnato nella Vauxhall Lotus (l’Opel Lotus britannica) riportando il quarto posto nella Classifica assoluta e il quinto nel Trofeo Internazionale della categoria. Passato in Formula 3, nel 1991 Coulthard ha corso nel Campionato britannico vincendo la bellezza di cinque gare al volante della Ralt-Mugen; a fine anno ha vinto la prestigiosa corsa stradale di Macao.

Nel 1992 l’Asso scozzese è approdato alla Formula 3000 con il Paul Stewart Racing che schierava una Reynard 92D spinta dall’otto cilindri Judd Zytek: 11 punti il suo bottino in Campionato. Nella Stagione 1993 Coulthard è rimasto nella Formula cadetta, ma passando al Team Pacific diretto da Keith Wigging. Ha ottenuto una vittoria sul circuito di Pergusa e due secondi posti, ma una seconda metà di Stagione deludente non gli ha permesso di andare oltre il terzo posto in Classifica generale. Sempre nel 1993 ha corso la prestigiosa 24 Ore di Le Mans in coppia con David Brabham (figlio di Jack) e John Nielsen sulla Jaguar Xj220 (poi squalificata) concludendo al 15° posto assoluto, migliore prestazione tra le monoposto GT (Gran Turismo).

Il 1994 si presenta come la grande occasione per David Coulthard: in parallelo al Campionato Europeo di Formula 3000 (disputato presso il Team Vortex), il pilota scozzese viene ingaggiato nel ruolo di tester ufficiale dalla prestigiosa Squadra britannica Williams, che ha dominato i recenti Campionati del Mondo di Formula 1 nel biennio 1992/93.

Il 1° maggio 1994 muore in un terribile incidente in gara, sul circuito di Imola, il pilota di punta Williams Ayrton Senna. La Formula 1 è sconvolta. Il compagno di squadra, l'inglese Damon Hill, assume le redini della Squadra, ancora sconvolta dalla terribile perdita. Tra i probabili sostituiti di Senna, l’italiano Riccardo Patrese, l’inglese Derek Warwick e il britannico Nigel Mansell. Sfumato l’accordo con questi tre top drivers, il giovane David Coulthard viene ingaggiato come pilota ufficiale Williams per disputare tutta la Stagione al posto di Ayrton Senna.

David Coulthard debutta in Formula 1 al Gran Premio di Spagna 1994, disputato sul circuito di Barcellona, al volante della veloce quanto difficile Williams-Renault FW16. Dopo una qualifica sottotono, in gara rimane costantemente nel gruppetto dei primi ma deve arrendersi a metà corsa per problemi di accensione del motore Renault V10. Nel Gran Premio successivo, in Canada, Damon Hill deve faticare non poco per superare Coulthard sul finire della corsa. Lo scozzese conferma le stesse doti e le qualità che erano emerse negli anni precedenti in Formula 3000.

In Francia Williams e Renault organizzano il grande ritorno del “Leone d'Inghilterra” Nigel Mansell, tornato in Formula 1 dopo l’“esilio” in Formula Indy. La Scuderia inglese, per contenere la supremazia devastante del tedesco Michael Schumacher (Benetton-Ford B194) deve ricorrere ad un pilota più esperto di Coulthard. Mansell viene ingaggiato per quattro gare (Magny Cours, Jerez, Suzuka e Adelaide) per dare una mano a Hill nel confronto mondiale con Schumacher, che in sette gare sinora disputate ne ha vinte sei giungendo una sola volta secondo. Nelle gare in cui Mansell non è disponibile (deve obbligatoriamente rispettare il proprio contratto in Formula Indy), Coulthard lo sostituisce gareggiando in modo esemplare, e solo la sfortuna impedisce al pilota scozzese di cogliere dei risultati di un certo rilievo. In Belgio disputa una delle gare migliori della sua Carriera, e solo la sfortuna gli impedisce di cogliere il terzo posto sotto un violento acquazzone. Solo al Gran Premio del Portogallo, l’ultima gara al volante della Williams per questa Stagione, riesce a conquistare un piazzamento sul podio, giungendo secondo dietro a Damon Hill.

All’inizio della Stagione 1995, la Williams decide di interrompere il principesco contratto con Mansell, pagando una penale sul contratto elevata. Coulthard diventa così pilota titolare alla Williams per tutta la Stagione. Il Campionato si apre nel migliori dei modi per lo scozzese, che alla seconda gara in Argentina conquista la sua prima Pole Position. Ma è solo un illusione. La Stagione sarà un susseguirsi di risultati alterni: gare da manuale e prestazioni sottotono. Tra gli errori più clamorosi dell’annata, un testacoda nel giro di formazione a Monza e un inspiegabile incidente all’ingresso della corsia box ad Adelaide. Inoltre le condizioni fisiche di David non sono delle migliori (per la maggior parte della Stagione ebbe problemi di tonsillite acuta). Nonostante ciò Coulthard centra la sua prima vittoria in Formula 1 al Gran Premio del Portogallo alla ventiquattresima presenza in Formula 1. Sul circuito dell’Estoril, David batte Schumacher e Hill, protagonisti di un bel duello. Durante l’anno sono parecchie le occasioni in cui lo scozzese sconfitte il suo connazionale in gara. A fine Stagione Frank Williams e Patrick Head decidono di puntare sul giovane Jacques Villeneuve (figlio del grande Gilles) e sul già confermato Damon Hill. David lascia così la Williams dopo due anni di apprendistato in Formula 1.

Al Gran Premio d’Europa, disputato sul nuovo circuito del Nürburgring, viene ufficializzato il passaggio di David Coulthard alla Scuderia McLaren. Dal 1996 al 2004 lo scozzese è stato fedele alfiere della Scuderia di Woking, disputando in totale 150 Gran Premi al volante della McLaren.

La Squadra inglese, dopo una Stagione 1995 a dir poco disastrosa, è sulla via della resurrezione. Per tornare ai fasti gloriosi ci vuole tempo. La Stagione 1996 è un anno di transizione per il Team McLaren. La nuova McLaren-Mercedes Mp4/11 è una monoposto progettata in funzione dell’affidabilità, dopo il disastro della rivoluzionaria Mp4/10. Il compagno di Squadra di David Coulthard è un giovane pilota veloce, intelligente e regolare: si tratta del finlandese Mika Hakkinen, tornato in pista dopo il grave incidente di Adelaide 1995. I due saranno compagni di Squadra per ben sei Stagioni sotto le insegne della McLaren. Le prestazioni di David al suo primo anno in McLaren sono ottime. Conquista un meritatissimo secondo posto sul circuito di Montecarlo dietro al vincitore Olivier Panis (Ligier-Mugen Honda) in una gara dove solamente quattro monoposto su ventiquattro giungono al traguardo. Degni di nota anche il terzo posto conquistato al Nürburgring e la magnifica prestazione ad Imola, quando rimase al comando per metà gara prima di arrendersi per il cedimento del cambio. La rivalità interna con Hakkinen fu costante per l’intero arco del Campionato. I due furono protagonisti di un incidente (per fortuna senza conseguente) al Gran Premio del Portogallo, cui seguì un acceso diverbio tra i due.

L’anno successivo, la Squadra McLaren abbandona la livrea bianco-rosso Marlboro per inaugurare una nuova partnership con la Multinazionale del Tabacco West. Le monoposto di Mika e David si colorano d’argento e iniziano ad arrivare grandi prestazioni. Coulthard conquista la vittoria nel primo Gran Premio della Stagione in Australia, a Melbourne. Riporta alla vittoria la Scuderia di Woking, una vittoria che mancava dal Gran Premio d’Australia 1993 ad Adelaide, l’ultima vittoria di Ayrton Senna…Nella stessa Stagione transitò primo al traguardo sul circuito di Monza, al Gran Premio d’Italia dopo un bel duello con Jean Alesi (Benetton-Renault). Sul podio preferì non stappare la bottiglia di champagne in rispetto alla tragedia accorsa alla Principessa del Galles Lady Diana Spencer, scomparsa in un incidente stradale il 30 agosto 1997. A Jerez de la Frontera, ultima gara della Stagione, Jacques Villeneuve (Williams-Renault) gli regalò la vittoria dopo il celebre incidente con Michael Schumacher (Ferrari) ma lasciò la vittoria al compagno di squadra Mika Hakkinen dopo un secco ordine via radio di Ron Dennis.

Nel 1998 il Team West McLaren-Mercedes può iniziare la nuova Stagione di Formula 1 nel ruolo di candidata principale per il Titolo Mondiale insieme a Ferrari e Williams. Ron Dennis istituisce all’ultimo momento un’ alleanza con il colosso nipponico Bridgestone, fornitore di pneumatici da corsa. In Australia, sul circuito cittadino di Melbourne, scatta il Mondiale di Formula 1 1998. Le McLaren dominano Qualifiche e gara, con Mika Hakkinen davanti al compagno di Squadra David Coulthard. Prima della corsa, Mika e David stabiliscono che chi dei due fosse giunto in testa alla prima curva avrebbe vinto la corsa. Hakkinen e Coulthard scattano in parallelo e il finlandese mantiene il comando davanti allo scozzese. A metà corsa, accade il colpo di scena: Hakkinen rientra ai box quando è saldamente in testa, non trova i meccanici, attraversa la corsia dei box e torna in pista in seconda posizione dietro a Coulthard. Mika spiegherà più tardi che in quell’occasione si era trattato semplicemente di un errore: il pilota finlandese aveva sentito un falso richiamo ai box a causa di un problema all’udito postumo dell’incidente di Adelaide 1995. Dopo il valzer dei pit-stop, Coulthard è al comando davanti ad Hakkinen, ma in virtù dei patti stabiliti prima della corsa il pilota scozzese cede lealmente il comando al compagno di Squadra davanti al rettifilo dei box quando mancano pochi giri al termine della gara. Per le “frecce d’argento” è il trionfo: doppietta McLaren-Mercedes alla prima uscita Stagionale. Dopo la corsa scattano, naturalmente, le accuse al Team di Woking: sotto inchiesta è il famoso terzo pedale (che dovrebbe garantire una differente frenata ad effetto sterzante vietata dai Regolamenti) e la polemica per il sorpasso Hakkinen-Coulthard che avrebbe danneggiato gli scommettitori australiani. In risposta a ciò, la Mercedes-Benz occupa le pubblicità dei giornali di tutto il mondo con un messaggio semplice, chiaro e diretto: “Grazie ragazzi, lo stile vince sempre”.

David Coulthard si lascia sfuggire la leadership in squadra da Mika Hakkinen. Le formidabili prestazioni del finlandese in Qualifica e in gara gli valse il primo Titolo Mondiale conquistato in Formula 1. David interrompe la propria relazione amorosa con la fotomodella Andrea e instaura una relazione con la bella Heidi. Lo scozzese conquista l’unica vittoria Stagionale sul circuito di Imola dove, curiosamente, giunse primo sul traguardo con un sacchetto di plastica infilatosi nella vettura (che fece mandare la temperatura del motore alle stelle). Coulthard innesca un catastrofico incidente al via del Gran Premio del Belgio, dove resteranno coinvolte bel 13 vetture. Sempre a Spa-Francorchamps, alla seconda ripartenza sotto un terribile diluvio, è protagonista di un incidente con Michael Schumacher a metà gara. Una volta fermi ai box i due vengono quasi alle mani, e solo l’intervento dei meccanici McLaren scongiura un furioso litigio tra i due.

L’anno successivo è più o meno una fotocopia della Stagione 1998. Coulthard e Hakkinen, lasciati liberi da Ron Dennis di giocarsi il Titolo Mondiale, sono protagonisti di due furiose lotte al via in Austria e in Belgio. Lo scozzese, dopo un inizio difficile, insegue il compagno di squadra fin che può, centrando due importanti vittorie in Gran Bretagna (Silverstone) e in Belgio (Spa-Francorchamps). Coulthard ottiene quattro secondi posti (San Marino, Spagna, Austria, Ungheria) e vari piazzamenti a punti. Nell’ultima gara Stagionale in Giappone un incidente pesa parecchio sulle sorti del Campionato: il Team McLaren perde il Titolo Costruttori a vantaggio della Scuderia Ferrari. Con cinque vittorie Stagionali, Mika Hakkinen si conferma per la seconda volta consecutiva Campione del Mondo Piloti in Formula 1.

Nel 2000 David conquista tre vittorie nella prima parte del Campionato, e per un lungo periodo sembra il più serio rivale nella lotta al Titolo contro Michael Schumacher. Ma è solo un illusione. Dal Gran Premio d’Austria in poi Hakkinen recupera terreno, relegando nuovamente Coulthard al ruolo di comprimario. A metà maggio è protagonista, insieme alla fidanzata Heidi, di un terribile incidente nel quale sono morti i due piloti che erano a bordo con lui sul suo aereo privato. Lo scozzese disputa nonostante tutto un Campionato regolare ed eccellente, vincendo in Gran Bretagna, Monaco e Francia. Sul circuito di Magny Cours fu protagonista di un bel sorpasso su Schumacher. Dopo vari tentativi di sorpasso e violente chiusure da parte del tedesco, David alzò il dito medio in piena guida su Schummy al tornantino Adelaide. Tra i migliori risultati dell’annata, tre secondi posti (Spagna, Austria, Malesia) e cinque terzi posti (San Marino, Europa, Germania, Ungheria, Giappone). A metà Stagione Coulthard acquista il lussuoso Hotel Columbus a Montecarlo, di cui attualmente ne è il proprietario.

La Stagione 2001 è una delle migliori disputata dallo scozzese della McLaren. Al volante di una McLaren-Mercedes Mp4/16 sul viale della crisi tecnica, centra due vittorie (Brasile e Austria) lottando a lungo per la corona Mondiale contro Schumacher. I problemi di affidabilità e la perdita di competitività del modello frenano le prestazioni di Hakkinen e Coulthard in pista. Ciononostante, David aggiunge al suo Palmares tre secondi posti (Australia, San Marino, Belgio) e quattro terzi posti (Malesia, Ungheria, Stati Uniti, Giappone) A fine Stagione è Vicecampione del Mondo nella Classifica Piloti inserito tra i piloti Ferrari Schumacher e Barrichello.

Nel 2002 arriva al Team McLaren il giovane pilota finlandese Kimi Raikkonen, connazionale di Mika Hakkinen (ritiratosi definitivamente dalla Formula 1). Ora David deve dimostrare le grandi doti al volante che erano emerse negli anni precedenti e che erano state messe in ombra dalla prestazioni di Hakkinen. Invece quella che doveva essere la grande occasione per David si trasforma presto in un lungo calvario. Raikkonen getta nell’ombra Coulthard, assumendo un ruolo di leader in Squadra come fece a suo tempo Hakkinen. La gara della vita è il Gran Premio di Monaco 2002: tra i muretti di cemento e i marciapiedi di Montecarlo, David conquista una buona seconda posizione in Griglia di Partenza. Al via, Coulthard scatta al comando bruciando il Poleman Juan-Pablo Montoya (Williams-BMW FW24). Il pilota scozzese mantiene a lungo la prima posizione, e i problemi al motore sulla sua vettura sono alleviati dall’utilizzo ai box della telemetria bi-direzionale. Dopo l’uscita di scena di Montoya per un guasto al motore, Coulthard resiste agli attacchi di Schumacher aiutato dalla conformità del tracciato cittadino di Montecarlo. Sul traguardo, David sfreccia al primo posto regalando al Team McLaren la prima e unica vittoria Stagionale. Gli unici risultati degni di nota sono un secondo posto a Montréal (Canada) e X terzi posti a Interlagos, Barcellona, Magny-Cours e Indianapolis. Al termine della Stagione, il pilota scozzese si piazza al quinto posto in Classifica Piloti con 41 punti complessivi davanti al compagno di Squadra Raikkonen.

L’anno successivo la McLaren schiera al via della Stagione la monoposto del 2002 in versione evoluzione in attesa del nuovo modello McLaren-Mercedes Mp4/18. Per David, l’avvio della Stagione 2003 è ottimo: ottiene la prima vittoria della Stagione a Melborne, nel Gran Premio d’Australia, davanti a Montoya e Raikkonen. Sfruttando le disavventure degli avversari e le condizioni meteo incerte, David risale dalle retrovie del gruppo centrando un prezioso successo. È la sua ultima vittoria in McLaren. Le speranze per un ritorno ai lustri del passato continuano nelle gare seguenti: in Malesia è nei primi posti e si comporta bene, ma problemi elettronici lo costringono al ritiro nelle prime fasi di gara. A Interlagos, nel Gran Premio del Brasile, Coulthard potrebbe vincere la corsa. Dopo i pit-stop la gara viene interrotta dopo il doppio incidente Webber-Alonso e David è costretto ad accontentarsi del quarto posto finale. La Stagione 2003 prosegue a fasi alterne, con molteplici piazzamenti in zona punti ma mai sui livelli espressi dal giovane Kimi Raikkonen, in lotta per la conquista del Titolo Mondiale. Purtroppo la monoposto McLaren Mp4/18 soffrì di una totale mancanza di affidabilità nei Test e in McLaren preferì proseguire la Stagione con il vecchio modello Mp4/17D “evoluzione”. Coulthard torna sul podio in Germania, sul nuovo tracciato di Hockenheim, dietro al vincitore Montoya e davanti a Trulli. Solamente nell’ultimo week-end stagionale in Giappone David domina il confronto con Kimi. Lo scozzese è costretto a cedere la propria monoposto dopo che compagno di Squadra ha danneggiato la propria in un incidente nelle Prove Libere. Coulthard si adatta ben presto ad una vettura sconosciuta grazie alla sua esperienza in Formula 1. In gara David cede il secondo posto a Kimi aggiudicandosi il terzo posto sull’ultimo gradino del podio. Nella Classifica Piloti, Coulthard è solo settimo con 51 punti complessivi guadagnati in gara.

L’ultima Stagione 2004 è stata veramente sottotono per David Coulthard. la nuova McLaren-Mercedes Mp4/19 si rivelò catastrofica sin dalle prime gare, con prestazioni sottotono e continui cedimenti di motore. Grazie all’impiego di una versione “B” della monoposto (modificata dall’aerodinamico greco Nicolas Tombasiz), la situazione generale migliora decisamente, ma David subisce nuovamente la concorrenza di Kimi. Il miglior risultato stagionale è un quarto posto ottenuto nel Gran Premio di Germania a Hockenheim. A fine Stagione, dopo una permanenza durata nove anni, termina il suo contratto ufficiale con la Squadra McLaren nel Gran Premio del Brasile. Al suo posto arriverà il giovane e grintoso pilota colombiano Juan-Pablo Montoya, ingaggiato a fianco del confermato Kimi Raikkonen.

Nel novembre 2004 inizia una nuova fase della Carriera sportiva di David Coulthard: in una conferenza stampa viene ufficializzato il passaggio del pilota scozzese presso il Team Red Bull Racing (nato dalle ceneri della vecchia Squadra Jaguar). Coulthard, pilota di punta, entra così nel nuovo Team austriaco affiancato dai giovani piloti emergenti Christian Klien e Vitantonio Liuzzi. La monoposto, il modello Red Bull BR1, è equipaggiato con un vecchio motore Ford-Cosworth V10 e pneumatici Michelin. La Stagione 2005 inizia in maniera esaltante per lo scozzese: centra un magnifico quarto posto a Melbourne (Australia), un sesto posto a Sepang (Malesia) e un’ottava piazza a Shakir (Bahrain). Coulthard assume ben presto il ruolo di leader in Squadra, mentre il secondo posto di pilota ufficiale viene alternato tra Klien e Liuzzi. La più bella prestazione dell’anno avviene al Nürburgring, nel Gran Premio d’Europa. Pochi giorni prima viene ufficializzato il prolungamento del contratto tra David e il Team Red Bull per un secondo anno. Coulthard si instaura nelle prime posizioni per tutta la durata della gara, assumendo il comando della corsa per alcuni giri. Sul traguardo, David si classifica al quarto posto, appena fuori dalla zona podio. La dirigenza della Squadra austriaca è particolarmente soddisfatta dei risultati conseguiti sinora. Il momento più nero dell’annata è rappresentato dalla sfortunata partecipazione al Gran Premio d’Ungheria a Budapest. Nel groviglio della prima curva, Klien viene tamponato dagli avversari e la vettura si ribalta. Fortunatamente, il pilota austriaco non riporta conseguenze dell’impatto. Non va meglio a Coulthard, che investe l’alettone anteriore staccatosi dalla vettura di Alonso. La monoposto, impazzita, perde il controllo ad alta velocità, arrestandosi nella via di fuga in cemento. Dopo nemmeno un giro di gara la due Red Bull sono già fuori gioco…David giungerà in zona punti in altre cinque occasioni, cogliendo tre settimi posti (Canada, Germania, Turchia), un sesto (Giappone) e un ottavo posto (Spagna). Al termine della Stagione, Coulthard si piazza al dodicesimo posto in Classifica Piloti con 24 punti complessivi conquistati in gara.

Nella Stagione 2006, David Coulthard è nuovamente impegnato nel Campionato del Mondo di Formula 1 al volante della nuova Red Bull Racing RB2 dotata di un propulsore Ferrari 056. All’inizio del mese di marzo, approda in Squadra il nuovo Direttore Tecnico Adrian Newey, con il quale David aveva già collaborato nel periodo compreso tra il 1997 e il 2004 in McLaren. L’anno si apre con prestazioni anomale, a causa di una monoposto non sufficientemente performante. In Australia, il pilota scozzese conquista il primo punto stagionale approfittando della retrocessione del collega Red Bull, il pilota americano Scott Speed. Continui guasti e problemi tecnici costringono Coulthard al ritiro a Imola (semiasse) e Nürburgring (sterzo).

La situazione migliora decisamente nelle gare seguenti. Nel Gran Premio di Monaco 2006, David Coulthard scatta dalla settima posizione in griglia di partenza, compie una gara tutta d’attacco e conquista il terzo gradino del podio dietro al vincitore Fernando Alonso (Renault R26) e al secondo classificato Juan-Pablo Montoya (McLaren-Mercedes Mp4/21). Alla cerimonia della premiazione, “Super David” indossa una mantellina rossa e ritira la coppa dalla famiglia Grimaldi e Casiraghi, festeggiando con i meccanici e gli uomini Red Bull. È l’unico acuto di rilievo della Stagione 2006.

Il pilota scozzese torna ad occupare la zona punti, grazie a un quinto posto (Ungheria), un settimo posto (Stati Uniti) e un ottava piazza (Canada). In Ungheria, sul circuito di Budapest, Coulthard è protagonista di un bel duello sotto la pioggia con il solito Schumacher. Nel corso dell’anno si vocifera a proposito di un possibile passaggio di David in Ferrari, ma la notizia si dissolve in una nuvola di fumo. La Stagione 2006 si rivela inferiore rispetto alle aspettative iniziali. David Coulthard viene riconfermato come prima guida del Team Red Bull Racing, affiancato dal pilota australiano Mark Webber. Adrian Newey raggiunge la formazione Red Bull e inizia a lavorare insieme al pilota scozzese come ai tempi McLaren.

Nella Stagione 2007, David Coulthard ha alcuni problemi di adattamento alla nuova monoposto nelle prime corse. A Melbourne, nel Gran Premio d’Australia, Coulthard decolla sul rientrante Wurz e finisce la sua corsa con un volo spettacolare nella via di fuga. Fortunatamente i piloti non riportano conseguenze. Dopo una bella prova in Bahrain, il pilota scozzese conquista i primi punti dell’anno con un ottimo quinto posto in Spagna (Barcellona). Il 7 agosto 2007 esce l’autobiografia di David intitolata It Is What Is It” in cui lo scozzese rivela di aver sofferto di bulimia nei primi anni della sua Carriera sportiva. Per rivedere Coulthard in zona punti bisognerà attendere il Gran Premio di Germania al Nürburgring dove, sotto una pioggia torrenziale, agguanta il quinto posto dietro al compagno di squadra Webber. Le prove sul bagnato di David vengono premiate con un superbo quarto posto in Giappone e un ottavo posto in Cina. Al termine dell’annata 2007, il pilota scozzese è decimo nella Classifica Finale Piloti con 14 punti totali. La coppia Coulthard-Webber è stata riconfermata per la Stagione 2008 nonostante alcune voci di un presunto arrivo di Alonso in Red Bull. L’annata 2008 sarà la quindicesima Stagione di Coulthard in Formula 1.

La Carriera di David Coulthard è gestita dal Team Manager Martin Brundle, ex pilota di Formula 1 negli Anni Ottanta-Novanta. Per i suoi spostamenti tra Mnotecarlo e l’Europa, David utilizza un aereo 737 Easyjet in linea. David è fidanzato con la modella brasiliana Simone. La coppia vive a Montecarlo, dove il pilota scozzese è proprietario del prestigioso Hotel Columbus.

LA CARRIERA IN FORMULA 1

Debutto: Gran Premio di Spagna 1994 (Barcellona) su Williams-Renault FW16

Ultima gara: In attività

 
GP disputati  229 Stagioni  14
Pole Position  12 Giri Più Veloci  18
Punti  527    

Piazzamenti a punti

 13   25   22   12   19   13   8   6 

CAMPIONATO DEL MONDO DI F.1

Anno

Team GP PP GPV Vittorie Posizione finale

Punti

 1994 

 Williams-Renault FW16  8    2  

 8° 

 14 

 1995 

 Williams-Renault FW17  17  5  2  1

 3° 

 49 

 1996 

 McLaren-Mercedes MP4/11  16      

 7° 

 18 

 1997 

 McLaren-Mercedes MP4/12  17    1  2

 3° 

 36 

 1998 

 McLaren-Mercedes MP4/13  16  3  3  1

 3° 

 56 

 1999 

 McLaren-Mercedes MP4/14  16    3  2

 4° 

 48 

 2000 

 McLaren-Mercedes MP4/15  17  2  3  3

 3° 

 73 

 2001 

 McLaren-Mercedes MP4/16  17  2  3  2

 2° 

 65 

 2002 

 McLaren-Mercedes MP4/17  17    1  1

 5° 

 41 

 2003 

 McLaren-Mercedes MP4/17D  16      1

 7° 

 51 

 2004 

 McLaren-Mercedes MP4/19, MP4/19B  18      

 10° 

 24 

 2005 

 Red Bull-Cosworth RB1  19      

 12° 

 24 

 2006 

 Red Bull-Ferrari RB2  18      

 13° 

 14 

 2007 

 Red Bull-Renault RB3  17      

 10° 

 14 

* Fuori dalla parentesi i punti ritenuti validi ai fini iridati

 

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