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Biografie

di Mattia Albera

Oggi morì Ayrton Senna

Gerhard Berger

Pilota Ufficiale

Nato a Wörgl (Austria) il 27 agosto 1959

Gerhard Berger nasce in Austria, a Wörgl, il 27 agosto 1959. Figlio di un imprenditore austriaco impegnato nel trasporto su strada, il giovane Gerhard (di carattere forte e deciso) trovò in Italia la sua strada di pilota nelle corse Turismo. A 14 anni Gerhard, dopo essere tornato da Scuola nel pomeriggio, lavora fino a notte fonda le macchine per guadagnare qualcosa. Poi a 19 anni inizia a lavorare nell’azienda del padre, che aveva 35/40 dipendenti. Nel 1981 Gerhard vince il Trofeo Alfa Romeo Sud all’età di 21 anni, dove si mette in particolare evidenza. Nel 1983 Berger è in Formula 3 e tenta subito l’avventura europea con una vecchia Ralt: l’austriaco dimostra subito di essere giovane di interessanti qualità e conquista due secondi posti e un terzo. Dopo una manciata di gare in Alfasud, Formula Ford 1600 e Formula 3 (dove ottiene due successi a Monza e Zeltweg), nel 1984 la BMW lo scrittura per il Campionato Europeo Turismo.

Gerhard Berger debutta in Formula 1 al Gran Premio d’Austria 1984, disputato sul circuito di Österreichring, al volante della ATS-BMW D7. Il pilota austriaco riesce a qualificarsi in 20° posizione e a terminare la gara al dodicesimo posto. La Classe, la grinta, la tenacia e le doti di Berger, che erano emerse nelle categorie inferiori, vengono confermate già alla seconda gara in Formula 1. A Monza, nel Gran Premio d’Italia, Berger porta la ATS in zona punti (in sesta posizione al traguardo) dopo una corsa tutta d’attacco. Al termine della Stagione, la Squadra tedesca decide di chiudere definitivamente i battenti dopo alcune Stagioni non produttive. La Carriera nell’Automobilismo di Berger è ad un pericoloso bivio nell’inverno 1984/85 dopo un pauroso incidente al volante della sua macchina da strada. La sua BMW finì giù da un ponte, si cappottò e si distrusse completamente. Fortunatamente, Gerhard riportò “solo” delle lesioni ad una vertebra ma si riprese presto.

Nel 1985 Berger viene ingaggiato dalla Squadra Arrows Grand Prix per disputare la seconda Stagione in Formula 1 a fianco del giovane pilota belga Thierry Boutsen. La monoposto Arrows-BMW A8 consente al pilota austriaco di ottenere dei buoni risultati in Qualifica. Ma la vettura inglese si rivela inaffidabile tanto da condizionare pesantemente il bilancio dell’intera annata. Berger disputa un ottimo finale di Stagione. Si classifica quinto a Kyalami (Sud Africa) e sesto ad Adelaide (Australia).

L’anno successivo il pilota austriaco viene ingaggiato dalla neonata Scuderia Benetton, nata dalle ceneri della vecchia Squadra Toleman. La monoposto inglese, la potente Benetton-BMW B186, si rivela veloce e affidabile. Nel Gran Premio di San Marino a Imola termina la gara a podio in terza posizione. Velocissimo in Prova e altrettanto in gara, Berger si piazza regolarmente in zona punti distinguendosi in più occasioni in pista. Dopo una parte centrale di Campionato abbastanza sottotono, Berger torna nelle posizioni di vertice tanto da sfiorare la vittoria nel suo Gran Premio d’Austria. A Österreichring Berger domina la gara prima di essere costretto al ritiro per un problema alla batteria della sua monoposto. Ma il successo è solo rimandato. Infatti, Berger vinse poco dopo il Gran Premio del Messico 1986. A Città del Messico, Berger approfitta dei guai delle Williams-Honda di Mansell e Piquet andando a vincere la gara davanti a Prost (McLaren-TAG Porsche) e a Senna (Lotus-Renault). Berger si fece notare per la guida decisa, pesante nei riguardi delle gomme e dei freni, ma veloce e autorevole.

Nel 1987 Enzo Ferrari, il “Drake” di Maranello, lo chiamò in Squadra accanto al pilota italiano Michele Alboreto: “Era il pilota emergente del momento, e con noi...emersione subito compiuta, con due splendide vittorie in Giappone e in Australia”. Soprattutto piaceva a Ferrari il successo, con la Ferrari F1-87 turbo, nel Gran Premio del Giappone a Suzuka, proprio nel nido della nipponica Honda che con il suo motore su Williams e Lotus vinceva tutto. Berger oscurò presto le prestazioni di Alboreto e divenne leader della Squadra. Il pilota austriaco sfiorò più volte il podio giungendo in quarta posizione in quattro occasioni (Brasile, Monaco, Stati Uniti e Italia). Al successo in Giappone si aggiunse, due settimane dopo, Pole Position e vittoria nel Gran Premio d’Australia ad Adelaide, prova conclusiva della Stagione. Berger divenne presto un personaggio molto popolare che si attirò le simpatie di molte fans ammiratrici femminili.

Nel 1988 la Ferrari e Berger devono inchinarsi alla devastante supremazia delle formidabili McLaren-Honda Mp4/4 Turbo di Ayrton Senna e Alain Prost. I due piloti si aggiudicano ferocemente 15 gare su 16! Agli altri, Mansell, Piquet, Berger, Alboreto, non resta che correre per il terzo posto. La Ferrari F1-88C (evoluzione della monoposto precedente) si rivela deludente. Il 14 agosto 1988 muore, all’età di 90 anni, Enzo Ferrari, il celebre e compianto fondatore della Scuderia Ferrari. Poche settimane dopo, Berger e Alboreto onorano il “Drake” con una memorabile doppietta davanti ai tifosi Ferrari nel Gran Premio d’Italia. A Monza la gara sembra ancora una volta nelle mani delle McLaren. Prost rompe clamorosamente il motore e, all’ultimo giro, Senna viene spinto fuori pista alla prima variante dal doppiato Jean-Louis Schlesser (Williams-Judd). Per Senna è il ritiro. Per le Ferrari è un trionfo che sa di miracolo.

La Stagione di Formula 1 1989 fu un anno infernale per Gerhard Berger. Nell’aprile 1989 il pilota austriaco sfugge di misura alla morte nella sua Ferrari distrutta e in fiamme nella micidiale curva da 300 all’ora del Tamburello a Imola. Grazie al pronto intervento dei leoni della CEA, Berger se la cava con delle lievi bruciature alle mani. Dopo un breve periodo di convalescenza, Gerhard torna in pista con l’inaffidabile Ferrari 640 “papera”, una creatura rivoluzionaria del “mago” John Barnard. Le prestazioni di Berger in pista vengono offuscate dal “Leone d’Inghilterra” Nigel Mansell, un pilota veloce e aggressivo che ha sostituito Alboreto. La Stagione riserva ritiri e amarezze per il pilota austriaco, a causa della scarsa affidabilità del cambio. Nel settembre 1989 Gerhard Berger torna a vincere il Gran Premio del Portogallo a Estoril dopo la collisione tra Senna e Mansell. A fine anno deve lasciare la Scuderia Ferrari per far posto al tre volte Campione del Mondo in carica Alain Prost.

Nel 1990 Gerhard Berger prende il posto lasciato libero da Prost alla Squadra inglese McLaren. Al suo fianco il celebre pilota brasiliano Ayrton Senna Da Silva. I due divennero presto amici. Fu durante gli anni in McLaren che Berger divenne famoso per il suo lato umoristico. Leggende raccontano della quantità di scherzi ingegnosi attuati dall'austriaco per rompere la serissima routine dell'implacabile compagno Ayrton Senna. Senna, accettando la sfida, rapidamente fu sottomesso, e (istigato da Ron Dennis) la pratica degli scherzi aumentò. Leggende narrano di un incidente a Monza, in cui, su un elicottero comune, Senna vide volar via la propria nuova valigia contenente i propri effetti personali. Essendo costituita di fibra di carbonio, Senna era convinto avrebbe dovuto essere indistruttibile. Berger, senza esitazioni, aprì la porta dell'elicottero e gettò fuori la valigia, per testare l'ipotesi. “È caduta da qualche parte vicino alla pista, ma la trovammo ugualmente”, fu il commento. In un’altra occasione, in una camera di un albergo australiano, Berger riempì di animali il letto di Senna. Ayrton, comprensibilmente infuriato, si confrontò col compagno apostrofandolo: “Ho trascorso l'ultima ora prendendo 12 rane nella mia stanza!”. Berger replicò: “Hai trovato il serpente?”. La spiegazione di Berger: “Infatti non erano rane, erano più grandi, più simili a rospi. In Australia hanno questi tipi di animali. Avevo pensato gli sarebbero piaciuti gli animali, ma chiaramente no”. Fu un incidente che richiamò in Senna un sentimento di rappresaglia, culminato nell'apposizione di un formaggio francese (dal fortissimo odore) nel sistema di aria condizionata della stanza di Berger.

Un’altra leggenda racconta di Senna e del compatriota Mauricio Gugelmin, i quali decisero di riempire le scarpe di Berger di schiuma da barba durante una corsa su un treno rapido diretto a una cena in Giappone. Costretto a presentarsi alla cena indossando un tuxedo con scarpe da tennis, Berger promise vendetta: pochi giorni dopo, al Gran Premio del Giappone, Gugelmin fu avvicinato da Joseph Leberer, il nutrizionista del Team McLaren, che gli offrì un’aranciata fresca. Sempre allerta, Mauricio declinò la sospettosa offerta, spiegando poi: “Un’ora prima della corsa aveva schiacciato quattro pillole di sonnifero nel succo che mi mandò. Sarei rimasto fermo come un fesso all'inizio della corsa in cui si decideva il Titolo Mondiale. Le auto avrebbero ruggito in pista e io sarei rimasto a russare nel mio abitacolo, potete immaginarlo?” Più conosciuto è, probabilmente, un incidente in cui Berger sostituì la foto del passaporto di Senna con quella che Ron Dennis descrisse come “un equivalente degli organi genitali maschili”. La fama di Senna gli consentì di vedersi raramente il passaporto ritirato, ma in un successivo viaggio in Argentina lo scherzo di Berger costò a Senna la reclusione per 24 ore. Come conseguenza, Senna incollò (con una superadesivo) tutte le carte di credito di Berger assieme.

Berger non riservava il suo umorismo all'amico Senna, tanto che un altro episodio occorse anni dopo alla Ferrari. Berger e il collega Jean Alesi erano impegnati a ritirare la nuova auto speciale del direttore del team, Jean Todt, costruita dalla Lancia. Arrivati all’ingresso del quartier generale del team, Alesi perse il controllo dell'auto dopo che Berger, inaspettatamente, aveva tirato il freno a mano. Avendo girato l’auto e slittati al contrario allo stop davanti all'ingresso, Berger ammise a Todt che avevano messo “leggeri bordi sul tetto”.

Scherzi a parte, la Stagione 1990 di Berger si rivela positiva dopo l’inferno vissuto nel suo ultimo anno in Ferrari. Nel Gran Premio degli Stati Uniti sulla pista di Phoenix Park, prima Prova Stagionale, Berger conquista la Pole Position alla sua prima corsa con la McLaren. In gara, però, Berger finisce contro un muro nei primi giri. Berger assunse il ruolo prezioso scudiero e aiuta Ayrton Senna a vincere il Mondiale di Formula 1 1990 contro l’eterno rivale Alain Prost. I migliori risultati, al volante della scomoda McLaren-Honda Mp4/5B, furono due secondi posti (Brasile e San Marino) e cinque terzi posti (Monaco, Messico, Germania, Belgio e Italia).

L’anno successivo le prestazioni di Berger furono letteralmente messe in ombra da Senna, che si aggiudicò il terzo Titolo Mondiale piloti. Per Berger non fu una Stagione facile, anche per colpa delle ridotte misure dello scomodo abitacolo. Al volante della McLaren-Honda Mp4/6, il pilota austriaco conquista quattro secondi posti (Brasile, San Marino, Gran Bretagna e Belgio). Al Gran Premio del Giappone Senna conquista matematicamente il Mondiale contro Mansell (Williams-Renault), ma lascia che sia il fedele compagno di Squadra a vincere la gara di Suzuka. Il gesto fece piacere a Gerhard che vinse autorevolmente la gara davanti ad Ayrton.

Deciso ad infrangere la supremazia di Senna, nel 1992 Berger gareggia in maniera esemplare. Ma la monoposto migliore non è più la McLaren-Honda Mp4/7, bensì la sofisticata Williams-Renault FW14B che spazza via la concorrenza. Essendo appaiato con un genio come Senna, un compito non facile, Berger fece il meglio di lui. Vinse il Gran Premio del Canada a Montréal dopo il ritiro di Senna, Mansell e Patrese e il Gran Premio d’Australia ad Adelaide. A fine Stagione Berger decide di lasciare la McLaren dopo tre anni di sodalizio per tornare alla Ferrari dove il Presidente Luca Cordero di Montezemolo lo ha richiamato in sostituzione del pilota milanese Ivan Capelli.

Nel 1993 la Ferrari vive un anno di transizione con la monoposto Ferrari F93A progettata da John Barnard. Berger, in coppia con il pilota francese Jean Alesi, disputa un buon Campionato con una vettura in progressione. Il suo miglior risultato è il terzo posto ottenuto nel Gran Premio d’Ungheria a Budapest. Il ghigno di Berger cominciò ad ancora una volta riapparire.

Tra Berger e Alesi nasce subito una fraterna amicizia che proseguirà anche negli anni a venire. La coppia Berger-Alesi è rimasta unita dal 1993 al 1995 (Ferrari) e nel biennio 1996/97 (Benetton). Gli episodi comici e goliardici che gli hanno visti protagonisti insieme sono parecchi. Nel 1994 Berger ebbe una Stagione delicata. Dopo le tragiche scomparse a Imola dei due amici Roland Ratzenberger e Ayrton Senna, il pilota austriaco è tentato da smettere con le corse automobilistiche in Formula 1. Ma il pilota Berger ha la meglio sull’uomo Gerhard. La sua passione è più forte da farlo smettere. Gerhard Berger vince il Gran Premio di Germania a Hockenheim, al volante della Ferrari 412-T1B, dopo quattro anni di digiuno. Nella Stagione 1994 Berger ottiene due secondi posti (Italia, Australia) e tre terzi posti (Pacifico, Monaco, Francia) classificandosi terzo nel Mondiale Piloti dietro a Schumacher e Hill e davanti a Hakkinen e Alesi.

L’anno successivo Berger porta in pista la nuova Ferrari 412-T2 a “muso a formichiere”. Ottiene buoni risultati: ben sei terzi posti (Brasile, San Marino, Spagna, Monaco, Germania, Ungheria) e una Pole Position in Belgio. A fine Stagione, la Ferrari gli offre il rinnovo del contratto a fianco del due volte Campione del Mondo Michael Schumacher, ma Berger inaspettatamente rifiuta.

Decide di lasciare la Ferrari per ritornare nel biennio 1996/97 alla Benetton sempre a fianco del pilota francese Jean Alesi. Nei due anni trascorsi con la Squadra inglese, Berger ottenne due secondi posti (Gran Bretagna e Brasile) e un terzo posto (San Marino). Le sue prestazioni delusero presto il Team Boss Flavio Briatore. Il 1997 non fu un anno positivo per Gerhard. Dopo essere stato operato ad un dente dopo una grave infezione, Gerhard ebbe in seguito una grave sinusite e perse il padre in un incidente aereo. Ma tornò in pista ancora più convinto e deciso di prima. Ridicolizzò Briatore con una stupenda vittoria al Gran Premio di Germania. A Hockenheim, una pista a lui congeniale, Berger trionfò davanti a Schumacher e Hakkinen dopo il ritiro di Fisichella. La sua ultima gara fu il Gran Premio d’Europa 1997 a Jerez, dove ottenne il quarto posto finale. Concluse la sua carriera di pilota con la decisione del ritiro al termine della Stagione 1997: dopo 14 anni, 210 Gran Premi disputati (96 con la Ferrari) e 10 vinti.

Dal luglio 1998 al 2004 Berger si è occupato, nel ruolo di Manager, del Settore Sportivo della Casa Automobilistica BMW in Formula 1. Berger è stato inoltre commentatore dei Gran Premi per la Televisione austriaca. In occasione del Gran Premio di San Marino 2004, Berger ha onorato la figura di Senna nel decimo anno della sua scomparsa portando in pista una vecchia Lotus-Renault 97T appartenuta a “Magic”.

All’inizio della Stagione 2006, Gerhard Berger decide di rilevare il 50% delle quote della neonata Squadra Toro Rosso F1, formazione nata dalle ceneri dell’ex Scuderia Minardi e supportata economicamente dal Team Red Bull Racing e dal miliardario austriaco Dietrich Mateschitz. L’austriaco occupa così il ruolo di team manager nella Squadra, composta da due giovani piloti emergenti: il pugliese Vitoantonio Liuzzi e l’americano Scott Speed. L’utilizzo del modello Toro Rosso STR-01 (ex Red Bull RB1) dotato di un motore Cosworth TJ2005-2 V10 depotenziato, ha in parte limitato le prestazioni in pista della nuova Squadra. L’annata ha visto l’arrivo a punti di Liuzzi nel Gran Premio degli Stati Uniti 2006; per la cronaca, a Indianapolis il pilota italiano è giunto al traguardo in ottava posizione.

Nel 2007, la Scuderia Toro Rosso e Gerhard Berger decidono di utilizzare la monoposto Red Bull RB2 (evoluzione) messa a disposizione dalla Casa madre, giungendo inoltre ad un ottimo accordo per l’utilizzo dei motori Ferrari V8. La giovane formazione Liuzzi-Speed è stata riconfermata dalla dirigenza. La Stagione 2007 ha visto la Toro Rosso in difficoltà nella prima parte dell’anno, ma nel Gran Premio della Cina sia Liuzzi che Vettel (nuovo acquisto della Squadra) hanno segnato punti pesanti. Nella prossima Stagione 2008 del Campionato del Mondo di Formula 1, Gerhard Berger ha completato la nuova formazione di piloti con i giovani talenti Sebastian Vettel e Sebastian Bourdais.

LA CARRIERA IN FORMULA 1

Debutto: Gran Premio d’Austria 1984 (Österreichring) su ATS-BMW D7

Ultima gara: Gran Premio d’Europa 1997 (Jerez De La Frontera) su Benetton-Renault B197

 
GP disputati  210 Stagioni  14
Pole Position  12 Giri Più Veloci  21
Punti  385    

Piazzamenti a punti

 10   17   21   26   8   13       

CAMPIONATO DEL MONDO DI F.1

Anno

Team GP PP GPV Vittorie Posizione finale

Punti

 1984 

 ATS-BMW D7  4      

  

  

 1985 

 Arrows-BMW A8  16    2  

 20° 

 3 

 1986 

 Benetton-BMW B186  16      1

 7° 

 17 

 1987 

 Ferrari F187  16  3  3  2

 5° 

 36 

 1988 

 Ferrari F187/88C  16  1  3  1

 3° 

 41 

 1989 

 Ferrari 640  15    1  1

 7° 

 21 

 1990 

 McLaren-Honda MP4/5B  16  2  3  

 4° 

 43 

 1991 

 McLaren-Honda MP4/6  16  2  2  1

 4° 

 43 

 1992 

 McLaren-Honda MP4/6B, Mp4/7, MP4/7A  16    2  2

 5° 

 49 

 1993 

 Ferrari F93A  16      

 8° 

 12 

 1994 

 Ferrari 412T/412T1B  16  2    1

 3° 

 41 

 1995 

 Ferrari 412T2  17  1  2  

 6° 

 31 

 1996 

 Benetton-Renault B196  16    1  

 6° 

 21 

 1997 

 Benetton-Renault B197  14  1  2  1

 5° 

 27 

* Fuori dalla parentesi i punti ritenuti validi ai fini iridati

 

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